La spiaggia ormai è deserta, silenziosa, a piedi nudi amo passeggiare sulla battigia, proprio dove l’onda, increspandosi e sussurrando lieve, viene a baciar la riva, in don lasciando qualche conchiglia, un gonfio legnetto, alghe strappate ad un lontano scoglio.
Affondo il piede nel mollo arenile, corre un’onda a richiuder la ferita, in un balen scompare la mia orma ed il geloso mar torna a giocare.
Ora il sole già basso all’orizzonte, un purpureo saluto manda al cielo e sembra il mar, col suo perenne moto, voler essere culla al suo riposo e l’onde acquieta ed addolcisce il canto.
A sera poi l’abbraccio della luna calmo lo troverà e allor le stelle, testimoni di questo idillio arcano, lo scintillìo del pelago godranno.
Ignazio Amico
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